Che poi, se pensi alle note di un pianoforte, se le vedi materiche e reificate danzare nel tuo campo visivo, se vedi i tasti bianchi e neri cedere sotto la pressione di dita insicure, che tentano, provano, si fermano, ricominciano, se immagini la corda, là dietro, là dentro, vibrare, non tremi, non tremi anche tu?
Che poi, se pensi a una sera a teatro, magari qualche sera fa, a teatro col freddo, ma poi neanche tanto, se pensi alla sera buia fuori e al teatro caldo dentro, se percepisci la sala con il legno e le poltroncine rosse e la scena illuminata e le luci sul soffitto che piano, lentamente, con dolcezza, si affievoliscono, se pensi a un cappello a cilindro che ti ha procurato sguardi curiosi e scettici, non ti viene da dubitare, dubitare che sia successo, che tu fossi lì?
Che poi, se pensi alla tastiera di un computer, ai tasti che significano lettere, alle lettere incatenate ai tasti, se vedi lo strano movimento delle mani che pigiano, schiacciano, saltano, danzano, cercano, trovano, indugiano e si fermano, non senti, non percepisci il solletico di quel picchiettare, il lieve massaggio che ne deriva?
Che poi, se pensi che tu, per la prima volta in tanti anni, davvero, seriamente, vorresti anche, una buona volta, smetterla con questa scuola, uscire, sbattertene, università, lavoro, qualunque cosa, ma qui no, basta, via, se pensi questo, non ti viene da andartene? Non ti viene da andartene…
Che poi. [Ce n’è un altro, di “Che poi”. Ma l’ho tolto. Meglio. Decisamente.]
(Vendesi cervello, quasi nuovo, usato poche volte, tenuto tutto sommato bene, qualche lentezza logica ma per il resto funziona, strapieno di roba – troppa per me – tutti gli optional inclusi. Prezzo ottimo, trattabile. No perditempo.)
5 commenti:
Che poi.
Quasi quasi ha ragione chi dice che vivo è dinamico e cambia, altrimenti sarebbe stecchito e imbalsamato.
E tutto questo nuovo sembra troppo e intollerabile, chi sono, che faccio, chi sono se faccio, e soprattutto chi sono e sarò se NON faccio?
Comunque il cilindro ha suscitato anche molti sguardi ammirati/compiaciuti/bonariamente sorridenti. Sii sincero, e ammettilo, ammettilo d'essere un gran pezzo di figo!!! (Mondooooo!!! c'è qui un tipino che sembra Wilde ma meglio messo!!! Mondooooo!!! Contempla!!!)
P.S. lo vendi anche a fette il cervello? Io ne vorrei un paio, ma sottili, di quelle dell'area che si occupa del poiein. Se vuoi ti do in cambio una manciata di neuroni a scelta, combina tu l'assortimento... sempre che ne trovi, ovviamente.
Tientelo stretto, quel bel cervellino: in giro non se ne trovano tanti che funzionino altrettanto bene...
P.S. Mi sarebbe tanto piaciuto contemplare quel cilindro.
@ Edgar
Eeeee... il cilindro ha fatto la sua figura, specialmente bisognava vedere le facce di certa gente alla fermata della'autobus: neanche a candid camera!! Dovrò replicare... (eheh!)
@ Rita
Per te potrei anche venderlo a fette, ma, bada: solo microtomizzate a spessore 1 micron. In cambio però voglio la manciata di neuroni, ma random: pescherò a caso che tanto casco bene ;)
Se fai un prezzo buono facciamo una colletta fra noi...una specie di gruppo d'acquisto. Io non mi tiro indietro di sicuro.
(Chiedo scusa ma so' de coccio: la faccenda del cilindro non riesco a capirla!)
Massì Gan è periodo di saldi, non ho il braccino corto... però voglio la promessa che lo terrete bene, eh! Quanto al cilindro, eheh null'altro che un cappello a cilindro (su cui avevo messo gli occhi e che mi è stato regalato) che l'altra sera ho messo... non è passato inosservato ;-)
(vedo che sei tornato! non mi sfugge nulla, vero?)
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