Convalescenza a seguito di ololeucia panica acuta...

Addio neve
che in questi strani giorni
mi hai fatto compagnia,
neve addio.

Ora scivoli
giù dai tetti che mostrano
il rosso che prima era
ben nascosto.

Già ritorna
il colore del mondo
e già la terra sembra
assorbire

questo mare ghiacciato

assorbire

questi giorni passati
come in isolamento

assorbire

la piccola vendetta
presa dalla natura
sull’asfalto e il bitume.

Qualcuno che bussa alla mia porta:
nel buio un telefono che squilla.
Chi sei?
E la neve?

Il silenzio,
quell’attimo
silenzio:


e la neve

già più

non c’è.






(Ehm... sì lo so che sono ripetitivo... perdono!)

Aggiornamento (dopo aver scoperto un'arcana 'idiomatic expression' piemontese):






Uhm... ma quale delle due?


4 commenti:

Gan ha detto...

Ma davvero la neve è sparita? Qui c'è ancora tutta, e con le minime a -10 è diventata come cemento!

OT: sai che da noi "poiein" vuol dire "puledro"?

Thrasùs ha detto...

Ecco sono rimaste delle chiazze agonizzanti ai bordi delle strade e nei campi, complici pioggia e successivo sole... in compenso le minime (che non scherzano neanche qui) garantiscono la trasformazione del mondo in una specchiera di ghiaccio... se non torno più a scrivere è perchè mi sono ammazzato su qualche lastrone...

RE_OT: Ehm... ignoravo. Anche perchè se l'avessi fatto intenzionalemente ci sarebbero potute essere parecchie letture poco... 'ortodosse' :-p

Gan ha detto...

Gli asini giovani non si chiamano "poiein"! Si chiamano "buricòt".
Adesso c'è la luna piena in collina, mentre le vallate sono piene di nebbia lattescente. La neve brilla come zucchero, sembra un racconto di Gogol.

Thrasùs ha detto...

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