La luna dopo un più forte sole

È notte e mi rimbombano
le orecchie; confusa la mente è invasa
da tante e tante immagini di vita,
suoni, stranissima normalità.

Normalità inesistente, persone
suonicolori, un grande turbinio,
un vortice, continua a imperversare
col suo rumore nel silenzio vuoto.

È notte e sono solo,
mi rendo conto che non è per me
tutto quell’happy hour nelle strade,
tutto quel formicare brulicante.

D’altra sostanza sono fatto io,
una ben più sottile solitudine
chiede in me silenzi da cattedrale,
non voci della fiera della vita.

Ma la fiera misteriosa e ignota
coi suoi colori e i suoi angoli bui
è la magia che affascina i bambini:
con le gambe molli per il terrore,

con una strana gioia curiosa,
si aggirano – eccitatissimi ciechi!
Anch’io con paura di estraneità,
m’aggiro in questa festa colorata:

un avido e un pauroso della vita.

1 commento:

Ghost of a Rose ha detto...

Non si è mai abbastanza vicini per sentirsi comunque, inesorabilmente, lontani anni luce.
E' l'amechania degli affetti.