un piccolo letto
una coperta spessa.
Piove o scroscia
forse una fontana:
la musica è la stessa.
Notte piccola
coperta soffocante
e tutto è niente
ed è un’angoscia
il fischio che stride
nella mente.
E tutto è dentro a quella notte greve
E tutto è dentro a quel fischio selvaggio
E tutto è dentro a quel letto angosciante
...v'è dentro un bimbo che non può dormire:
piange; e le stelle passano pian piano.
4 commenti:
Scusa se commento qui il "Povero dono" qui di fianco...
La leggevo spesso quando ero piccolo, e in realtà non capivo bene (fortunatamente!)
E' spaventosa, terrificante, quasi nichilista e insostenibile!
Grande, grande Pascoli !
Adesso per qui sopra:
perchè, Thrasùs, tutta questa tristezza?
La poesia è meravigliosa (il grande Giovanni,che proprio in questi giorni sto riscoprendo anch'io, grazie!)...ma
...è proprio tutto così?
tutto così "snortumpfesco?"
Dài...un caldo abbraccio ma anche una pacca sulla spalla!
Accidenti ! Mi dimenticavo la cosa più importante!
Buon Compleblog! complimenti!
Grazie Ribaldo!!! Ma non è tutto così 'snortumpfesco'... Solo che (adesso dico una cosa proprio inimmaginabile e di cui, sono sicuro, non si era ancora accorto nessuno) il mio blog, purtroppo per chi ha il coraggio di leggerlo, è più sensibile alle inversioni di umore verso il basso che a quelle verso l'alto... ehm... chiedo scusa, alla fine risulto noioso perfino a me stesso ^^
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