Cose a caso

Antologia random di pensieri impensabili.

Mettiti la felpa che fa freddo. Attento al sugo, che schizza.
E ricordati di chiudere bene le palpebre.

Seguiva un solco nel terreno, senza meta e senza la voglia di trovarne una. Seguiva un solco nel terreno, e quando fosse sparito, avrebbe trovato un’altra linea – un canale, la segnaletica stradale, una sgommata, il bordo di una strada – e l’avrebbe seguita. Senza mai alzare gli occhi, stando semplicemente dietro a quella linea, qualunque linea avesse trovato, nel disinteresse per il mondo, concentrato a seguire la traccia scelta. Alla fine qualcuna di quelle linee si sarebbe rivelata un impasse, avrebbe portato a niente o al peggio, si sarebbe ingarbugliata e persa, ritorta su se stessa o sfilacciata in una confusione senza logica, indiscernibile. Lo sapeva. E camminava. Seguiva un solco nel terreno, né sapeva il perché, né se lo chiedeva. Né meta né voglia di trovarne una. Nemmeno, per rigor del vero, interesse nel percorso in sé, nemmeno, ad essere sinceri, l’intenzione di andare avanti, di camminare comunque. No, solo istinto, passo regolato, occhi bassi, seguendo un percorso quasi invisibile e chiaro a nessun altro, seguendo un itinerario folle, una ruga sul mondo, una ruga del mondo. Le vecchie rughe del mondo ci conoscono tutti bene, non fanno differenza, si mostrano con rassicurante equità, un po’ a me, un po’ a te, così vecchie da sembrare sagge, così scavate da suggerirne l’esperienza, così irregolari da perdersi nella notte dell’universo, immagini di scoppi e alluvioni, eruzioni e lapilli, un mondo livido e arroventato, un tizzone ardente in un cielo intatto.

Dormiva un sonno profondo e calmo, ristoro di mente e membra, pace quieta tranquilla dolce come maggio. Sogni di fiori e primavere, sogni di stanchezza riposata, spossatezza placata, inquietudine sfaldata. Scintilla un sogno sfuggito dal chiuso delle palpebre, scintilla nel buio, fugge, ruzzola, (parete) rimbalza (soffitto) ricade, si fa luminoso, riempie lo spazio, s’immilla in mille coriandoli di fuoco e svanisce ed esce dalla finestra, un sogno!, un sogno!, è fuggito un sogno!, riacchiappetelo!, ridatemelo!, presto presto all’armi, al sogno, prendete retini, sacchi e sacchetti inseguitelo, corre luminoso scia nel buio, fuggito!, fuggito!

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