Isomorfismo

TEOREMA:

Sia V spazio vettoriale finito dimensionale, V = {mondo esterno}
Sia W spazio vettoriale finito dimensionale, W = {mondo interno}
Sia f : V → W un'applicazione lineare ( f ∈Hom(V,W) )

Allora: f induce un isomorfismo di spazi vettoriali tra V e W.

DIMOSTRAZIONE del teorema:


Vi fu un tempo in cui il tempo era leggero
e con un soffio lo spazzavi via.

Vi fu un tempo – e la luce era un virgulto
neonato, ma già fiorito e forte.

Ma stasera – non so in che tempo fosse –
era un tramonto liquido del cielo:

c’era del rosso che colava piano,
colore denso, pastoso, stupito,

c’era del giallo timido e scipito,
c’era il verde che non si può vedere

quasi, ma se lo cerchi, eccolo!, appare,
muti azzurri calmavano colmando

l’esterrefatto rimanente cielo.

Esterrefatto, certo, come un velo
strappato un po’ per gioco, un po’ per celia,

quasi la mela (rossa!) che dal melo
per prima, ignara, a fine estate cade.

Il vento freddo, i sensi acuti, il sole;
un treno parte – sono appena sceso?

Natura amara – amata tuttavia,
sai come consolarmi in questa sera:

e già mi vedo il sole che ribolle
e terra e luna assorte in una danza,
grandi fertili antiche nebulose
e fragile fremito d’elettroni.

E mentre muovo i primi passi al vento
ecco comporsi il tuo sorriso – un bacio…

bacio incantato – l’ha portato il vento.

Fa quasi buio, è un po’ più freddo, è sera,
sento che cede questo istante al tempo

che preme scorre ingurgita travolge…
ma godo ancora un attimo la pace

guardando il treno luccicar lontano
contro il morente strepito del cielo,

contro il tessuto scuro che ricopre
lo squarcio rosso che ha strappato il velo.

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